La Signora del Groppello

C’è un vitigno antico, difficile e testardo, che cresce fiero tra le montagne della Val di Non. Si chiama Groppello e per molti è solo un nome curioso, magari sentito per caso durante un’escursione in Trentino o una degustazione in cantina. Ma per me, è molto di più. È radice, è storia, è battito.

Mi chiamo Silvia e arrivo in Val di Non nel 2009 per amore. Vengo dal mondo contadino del Polesine, sono un Perito Agrario e lavoro come Tecnico Vitivinicolo. In questi anni mi sono dedicata al vitigno Groppello di Revò, alla sua salvaguardia e alla valorizzazione di questo vino in Cantina LasteRosse, l’azienda di famiglia.

E così in modo molto semplice, regalato da amici, è arrivato il soprannome “la Signora del Groppello”. Un appellativo che mi piace molto e che sento mio. Mi rappresenta. Mi racconta. Mi onora.

Il vitigno con un’anima femminile

Il Groppello non è un vitigno facile. Ha bisogno di gesti precisi e di comprensione. È indomabile, esigente e ti ripaga con un vino davvero sincero, profondo.

E forse proprio per questo mi piace pensare che la sua storia abbia sempre avuto un’anima femminile. Le donne delle famiglie contadine della Val di Non hanno da sempre avuto un ruolo silenzioso ma essenziale nel curare la vigna, nel trasformare l’uva in vino, nel tramandare gesti e tradizioni. Donne che non cercavano visibilità, ma che erano la colonna portante della vita agricola. Come mia suocera, come tante altre.

Da tempo raccolgo quell’eredità con rispetto e con uno sguardo che guarda avanti.

LasteRosse: il mio modo di dirgli “ti voglio bene”

Attraverso LasteRosse racconto con coraggio l’anima del Groppello. Lo racconto con il vino, certo, ma anche con il lavoro in campagna, con le degustazioni, con le parole e con l’ascolto. Lo difendo, lo promuovo, lo proteggo, lo coltivo, nel senso più ampio e profondo del termine.

Ogni bottiglia è una piccola battaglia vinta, ogni annata una nuova sfida. Ma dietro a tutto c’è sempre lui: il Groppello. E ci sono anche io, che ho scelto di lottare per lui. Non per nostalgia, ma per amore.

Qui a LasteRosse, per amore, abbiamo dato vita in modo personale a diversi progetti come l’Adozione del Filare, l’installazione di una Panchina Gigante nel nostro piccolo vigneto, un movimento d’amore tutto social. Abbiamo ottenuto il riconoscimento tra i Prodotti dell’Arca del Gusto di Slow Food, abbiamo creato valore dall’abbinamento con il piatto tipico Tortel di patate (Tortel & Gropel).

Lo abbiamo conservato, osservato e trasformato in uno Spumante Metodo Classico unico, prezioso, potente. Abbiamo aperto le porte della nostra casa con degustazioni ed eventi. E tutt’oggi lo portiamo con orgoglio in giro per il mondo!

Perché il Groppello merita di essere conosciuto

Il Groppello o Groppello di Revò non è solo un vino. È un patrimonio della Val di Non, un testimone del passato e un’opportunità verso un’agricoltura più sostenibile, più autentica. Merita rispetto. Merita spazio. Merita futuro.

Essere chiamata “la signora del Groppello” non è solo un vezzo: è una responsabilità. È la voce di tutte quelle donne che ci hanno creduto prima di me. E la promessa che continuerò a crederci.

Silvia Tadiello
Custode innamorata del Groppello di Revò
Vignaiola con Pietro in Cantina LasteRosse

Silvia Tadiello

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Mi chiamo Silvia Tadiello, sono un perito agrario, mamma, moglie e donna del vino. Sono nata in pianura, nella terra tra i due fiumi e dal 2010, le montagne che mi hanno abbracciato, sono diventate casa, ispirazione e scoperta. L'idea del blog nasce dalla voglia di raccontare attraverso i miei occhi la meravigliosa avventura che è essere una produttrice di vino.
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